Presentación

Il Signore e la mia casa (di Mario Barbieri)

 

 

 

 

 

Expresiones Artísticas

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Il Signore e la mia casa


di Mario Barbieri, Gennaio 1969, Pordenone PN, Italia.

Quando il Signore entra
in una casa di povera gente
la famiglia si raduna, curiosa e gaia,
e il padrone sorride,
porge la coppa di vino
e invita a sedere.

Nella casa, apprestate agli sguardi dell’ospite,
stanno le vili ricchezze dell’umile,
gli arnesi del lavoro domestico:
suppellettili povere cui,
unica,
è la bellezza dell’utilità.
Facile è il paragone con le case altrui.
Il padrone lo sa,
egli stesso è turbato:
si sente mancare qualcosa
da offrire al suo ospite:
la parte dell’occhio.
Il Signore lo avverte e sorride benevolo;
gradisce, e vorrebbe
che fosse più lieve il disturbo.

Ammira l’umile pregio
di chi sa di ostentare
povere cose, ma amate.

Custodisce il padrone i piccoli beni,
le vili ricchezze, gli arnesi,
le cose…
… la casa…
Custodisce la casa che forse
occhio estraneo trascura,
ma è candida e pura
ed è semplice e bella,
e il Signore già ama
perché regno di affetti domestici.

Allo stesso modo in cui
ognuno di noi custodisce,
geloso,
i sentimenti più belli e li scopre esitante
solo dietro preghiere e lusinghe
allorché il Signore che ama
fa mostra di muovere il passo
ed entrare,
a lungo aspettato,
a godere i pensieri d’amore
a Lui riservati da tempo.

Il Signore sei tu
e questa
è la mia casa.